“DEMOCRAZIA SOSPESA” AL CONSIGLIO COMUNALE DI POTENZA

FINALMENTE SI COMINCIA A TORNARE IN PRESENZA NELLE COMMISSIONI DOPO PIU’ DI UN ANNO –
L’articolo pubblicato su questo sito (leggi qui) ha evidenziato come i consiglieri comunali non partecipassero dall’inizio della pandemia alle sedute delle commissioni consiliari in presenza. Secondo una precisa indicazione del presidente del consiglio comunale Francesco Cannizzaro. Le sue interpretazioni si sono verificate poi inesatte e del tutto personali. Infatti la sala dove si tengono le sedute, nel Palazzo del Fascio (nome che evoca tristi periodi – forse sarebbe il caso di cambiarlo per esempio in: “Palazzo del Consiglio” già del Fascio) a piazza Sedile, è stata considerata dal consulente esterno idonea a contenere fino a 21 sedie in sicurezza, in piena pandemia, col rispetto delle misure di sicurezza: mascherina e lavaggio delle mani. Dalla fine del picco la sicurezza sarebbe evidentemente ancora maggiore. Inoltre, alle sedute, tenutesi in rete via Skipe, ai cittadini non è stato consentito assistere, nè in presenza nella sala, neppure in remoto. Il regolamento comunale prevede che le sedute devono essere pubbliche. Un vulnus che ha limitato pesantemente il diritto democratico a una comunità. E di questo pare non se siano preoccupati, né scusati. Una grave mancanza per un ordinamento democratico come quello italiano al quale anche l’amministrazione potentina deve attenersi senza se e senza ma! Anche la Segretaria Generale ha detto al telefono che le regole sono le stesse per i dipendenti, cioè la presenza in sicurezza deve esserci se possibile e che le sedute devono essere pubbliche. Ha comunque cercato di addolcire la pillola sostenendo che i verbali sono a disposizione e quindi se ne garantirebbero la pubblicità. Sempre che li consegnino a chiunque ne facesse richiesta e tenendo presente che sono molto sommari, quindi non è possibile capire come si è davvero svolta la seduta. Resta il fatto che devono essere pubbliche, che quindi avrebbero dovuto consentire l’accesso nei limiti consigliati dal consulente o trasmetterle in streaming. Ma non se sono interessati. Un comportamento che ricorda tempi passati. Ora, dopo l’articolo pubblicato da questo sito, pare che le presenze nella sala durante le sedute comincino ad aumentare e che alcuni consiglieri stiano prendendo coscienza del vulnus al quale stanno partecipando chiedendo di tornare in presenza. Meglio tardi che mai e magari chiedendo scusa ai cittadini!