GLI INFERMIERI DELLA RIANIMAZIONE DEL S.CARLO LANCIANO UN “J’ACCUSE” ALLA STAMPA

C’E’ UN “MALINTESO”
Gran parte della stampa afferma o valuta che probabilmente i pazienti arrivano in rianimazione troppo in là, e che è la medicina del territorio a essere carente di e mezzi e strutture adeguate (LEGGI QUI).
E anche il sottodimensionamento della Pneumologia del San Carlo, passata negli anni da 20 a 10 posti, che dovrebbe essere dotata di una adeguata attrezzata per la sub-intensiva, probabilmente influisce sull’afflusso in rianimazione.
Nessuno scarica sugli infermieri e i medici l’attuale situazione, che può causare malintesi e letture sbagliate, che è da imputare a chi gestisce e organizza a livello regionale in primis.
Comunque sia vanno fatte le dovute migliorie al fine di mettere tutti in condizioni di tranquillità, sia per gli operatori sia per i cittadini allarmati.

“Infermieri rianimazione San Carlo: ”Noi umiliati dalla stampa”

La Coordinatrice infermieristica e gli infermieri della Rianimazione, che da circa un mese stanno fronteggiando l’emergenza Coronavirus con professionalità, competenze e abnegazione, sono profondamente delusi dall’umiliazione continua che giunge dagli organi di stampa con dichiarazioni diffamatorie e inveritiere. Il lavoro svolto, frutto di Linee Guida Nazionali e Aziendali supportato da Protocolli e Procedure sviluppate e condivise dall’equipe infermieristica, è l’espressione di Evidence Based Nursing internazionali e i setting infermieristici sono messi in campo con perizia, prudenza e diligenza.
E’ inconcepibile e inaccettabile che gli organi di stampa dichiarino che in Basilicata ci sia il più alto tasso di mortalità per numero di casi positivi, in quanto tale affermazione non corrisponde a verità. Infatti la percentuale morti/pazienti covid positivi in Basilicata è del 4,7% (Fonte Protezione Civile), dato questo inferiore alla media nazionale e allo stesso tempo inserisce la Basilicata tra le ultime regioni d’Italia.
Alla luce di quanto detto queste dichiarazione mendaci da un lato umiliano la psicologia già provata dei professionisti Infermieri e dall’altro inseriscono dell’immaginario collettivo un’idea fuorviante della realtà che si traduce in un’idea sociale di scarsa professionalità e incompetenza di chi lavora quotidianamente nel reparto di Rianimazione. Premesso questo l’Azienda ha il dovere di tutelare la sua immagine e quella dei suoi dipendenti intimando gli organi di stampa a rettificare i dati inveritieri divulgati, azione necessaria per placare le tensione nata tra i cittadini lucani e la conseguente diffidenza verso l’Ospedale San Carlo e il Reparto di Rianimazione.

L’equipe infermieristica
U.O.C. Anestesia e Rianimazione”