LE INTITOLAZIONI DI STRUTTURE PUBBLICHE E PRIVATE E LE REGOLE INFRANTE

PER UNA TARGA ALL’OLIMPIONICO DONATO SABIA C’E’ VOLUTA UNA PETIZIONE, PER ALTRI CHIACCHIERATI O MENO NOTI LA STRADA E’ SPIANATA
Il comune di Potenza ha dedicato una piazza alle “vittime delle foibe” (leggi qui) senza rispettare le norme e, quindi, neppure le stesse vittime, che sembra siano state oggetto di speculazione politica e di pressapochismo. L’intitolazione, come hanno confermato dagli uffici della Prefettura, è avvenuta in mancanza della richiesta alla stessa Prefettura del lasciapassare per l’intitolazione; In più non è stato tenuto conto che quella piazza abbia già un nome popolare da decine di anni: “la piazza dei poveri”. La giunta comunale non ha considerato neppure il regolamento comunale; infatti prevede che le intitolazioni abbiano una conseguenzialità tematica zona per zona. Invece c’è stato chi ha dovuto raccogliere oltre 500 firme per far porre una targa al “Campo Scuola di Macchia Romana” al compianto Donato Sabia. Atto che dovrebbe avvenire entro settembre. Sabia è stato un atleta noto in tutto il mondo per le sue prodezze sportive. Due volte ha partecipato ai campionati olimpionici con ottimi risultati. E’ stato detentore di un record italiano per molti anni. Scomparso prematuramente a causa della Covid perchè non ha voluto abbandonare il padre, contagiato dalla malattia e poi deceduto, che Donato ha probabilmente preso da lui. Un uomo dai principi morali elevati; lo ha detto più volte: è stato escluso dal giro dell’atletica che conta perchè contrario al doping. Avrebbe quindi potuto rappresentare un problema se avesse assunto ruoli nella federazione, come capita alla maggior parte degli ex campioni. Credeva nell’innovazione della politica e lavorava per dare il suo contributo per la sua città. Mentre a Castelmezzano è stata dedicata una piazza parcheggio al deceduto Giuseppe Padula, prima che siano trascorsi dieci anni, come prevede la norma. Imprenditore molto chiacchierato che ha lasciato dietro di se una serie infinita di dubbi sul suo modo di intendere l’impresa. Coinvolto più volte in questioni giudiziarie, arrestato due volte con accuse pesanti. Ha lasciato una scia di creditori, molti fra gli stessi dipendenti. Come pure il comune di Potenza: nella scorsa legislatura ha deliberato, ritirandola poi per l’intervento di alcuni consiglieri, l’intitolazione di una strada al compianto Nino Somma. Anch’egli imprenditore che ha lasciato dietro di se molta amarezza fra i risparmiatori della sua “banca Mediterranea” per un crac. Che, come riportano le cronache dell’epoca, è considerato da alcuni spiegabile solo da ragioni opportunistiche. Fino ad arrivare alle intitolazione al compianto Nino Postiglione. Editore di radio e televisioni locali, dal carattere non semplice, da qualche tempo sta ricevendo un’infinità di intitolazioni. Tutte sono partire da quando il figlio ha cominciato a editare il quotidiano locale “Cronache lucane” Giornale pungente che fa le pulci, spesso insistentemente, al circolo della politica regionale che conta. Che “complice” e passiva, a partire dal presidente della Giunta regionale Bardi, si presta spesso a favore di fotografi durante le inaugurazioni che “avalla”. I meriti di Nino Postiglione sono: di essere uno dei pionieri delle radio libere locali in Basilicata. In quel periodo a Potenza, ma anche nella provincia, le radio erano molte. Che lui abbia cominciato, forse, qualche mese prima delle altre, può rappresentare un merito di tale spessore relazionato alle intitolazioni che sta ricevendo? Una situazione che pare avere del “grottesco” Sia per il numero spropositato, sia per il tipo di intitolazioni. Neppure ai santi è stata riservata una tale attenzione. Sono stati intitolati luoghi e strutture che nulla hanno a che vedere con l’editoria e con il tipo di radio che Postiglione editava. Una radio popolare, fortemente commerciale e spesso trash che, per esempio, col volo dell’angelo nulla c’entra. Se si va avanti di questo passo non resterà più nulla da dedicare ai  prodigiosi più rilevanti, ai santi e agli atleti di spessore. Una regione, la Basilicata, che contempla figli e figliastri, in relazione al peso politico, di comunicazione ed economico del personaggio in questione, anche da deceduti!