GESTIONE INTERPRETATIVA DELLA COSA PUBBLICA A POTENZA

Un segnale preoccupante che racconta molto.
In passato mi sono occupato del parcheggio davanti il consiglio regionale in via Verrastro con tre articoli (LEGGI QUI)
Ne è venuto fuori che un parcheggio pubblico, classificato sulla mappa catastale come dotazione di quartiere, è diventato privato a uso esclusivo dei dipendenti regionali grazie a una serie di “sotterfugi e stratagemmi burocratici” interpretati a proprio uso e consumo. E per questo sono necessarie delle verifiche. Per rendere la vicenda, che inizia la scorsa legislatura, comprensibile a chi la materia non la conosce, semplificando, si può dire che: la regione ha chiesto il permesso di usarlo in caso di calamità, come un terremoto, come punto di ritrovo, per poi chiuderlo “ci hanno messo un piede per poi metterci anche l’altro”; oggi vi può accedere soltanto chi decidono loro in un parcheggio pubblico. Un vero privilegio non consentito da nessun regolamento e contrario alle norme. Evidentemente un “abuso” che ho provveduto a sottoporre da prima al difensore civico che ha chiesto lumi alla regione e al comune, che hanno risposto con mezze parole e loro interpretazioni, poi ai diretti interessati della gestione: al dirigente del patrimonio della regione Basilicata, Mariano Tramutoli (tenete a mente che è il fratello del candidato sindaco di Potenza Valerio Tramutoli), che ha gestito la pratica e interpretato a suo modo la convenzione fra comune e regione, all’assessore all’urbanistica Antonio Vigilante, all’assessore al patrimonio Giuseppe Giuzio e all’assessore al Traffico, Giuseppe Pernice. Ovviamente per conoscenza al sindaco. Dei tre solo l’assessore Giuseppe Giuzio ne ha voluto parlare, ma a oggi dopo molti mesi non ha più fatto sapere nulla.
Gli altri non hanno neppure risposto. Poi ho segnalato la questione al consigliere di opposizione Giuzio Francesco che si presenta come battagliero contro gli abusi. Ma pare che per loro, essendo coinvolto fratello del loro “capo”candidato Tramutoli, la questione è spinosa. Da questa fotografia ne viene un quadro di una provincia dove le regole sono interpretate e i privilegi si contestano a seconda da chi li gestisce e riceve. Non resta che, purtroppo, informare gli organi inquirenti già oberati che spesso neppure possono intervenire. Ed è dietro questa equazione che si nascono le nefandezze e gli abusi della politica.
Anche con questa amministrazione nulla di nuovo sotto il sole se non speranze, per chi li ha scelti, vane di cambiamento.