COVID 19: RISCHIO A PORTATA DI TELEFONO, LA SICUREZZA NON VIENE INSEGNATA NEGLI UFFICI PREPOSTI

19 maggio 2020 ore 14.20
A VOLTE SALVA L’ISTINTO.
Recarsi in un grande ufficio, indossare la mascherina, usare il GEL disinfettante all’ingresso e chiedere alla portineria di un impiegato non provoca rischi. E fin qui tutto normale. Ma poi sorge un grave problema: l’impiegato parla al telefono col dipendente e poi passa la cornetta senza disinfettarla con una normalità disarmante.
Se si prende la cornetta si fa un grave errore, lo dicono i virologi “della televisione”. Solo l’istinto può evitare il rischio: quello di rifiutare la cornetta e subito far capire all’impiegato che tale atteggiamento non è corretto per la prevenzione dal corona virus. Quanta gente avrà parlato a quel telefono senza che fosse disinfettato? Episodi come questi, chissà quanti ne accadono quotidianamente in giro per l’Italia, che già in tempi normali sarebbero da evitare, indicano che la prevenzione non è applicata e che i responsabili della sicurezza spesso sono solo sulla carta, per di più in un ufficio che è preposto a gestire la pandemia a livello regionale. Questo è un altro tassello che porta a pensare che la pressione degli imprenditori, in particolare del nord, di continuare a lavorare, probabilmente senza rispettare le regole della prevenzione, quando ancora se ne sapeva poco sul Covid 19, abbia fatto evolvere il contagio. L’educazione sanitaria nelle scuole potrebbe aiutare molto, sia a gestire tali eventi sia a meglio utilizzare la sanità che se ne gioverebbe a beneficio di tutto. In tal senso si è impegnato il Senatore 5Stelle, l’avvocato genovese Mattia Crucioli che a inizio pandemia contattato ha detto di condividere la messa in aula scolastica dell’educazione sanitaria tentando di convincere il suo gruppo nel Senato a promuovere una legge che lo preveda. Speriamo bene.