CORONA VIRUS: L’ATTENZIONE E’ CORRETTA, LA PAURA E’ SPROPORZIONATA

Quanto si teme in Basilicata sembra fuori misura per una serie di fattori
Intanto perché la popolazione ha scarsi contatti col resto del mondo. Infatti le zone più colpite in Italia sono quelle con più movimento di uomini e merci; quelle più produttive. Stando ai contagiati a oggi 11 marzo, per esempio in Lombardia, la più colpita, con circa 5750 casi, la percentuale dei contagiati è circa dello 0,5%. Si deve considerare che i focolai sono stati in qualche modo maldestramente incontrollati per diverso, troppo, tempo. Quando le autorità dicevano che era tutto sotto controllo e le feste e le movide proseguivano come se fosse piena estate. Questo atteggiamento, purtroppo, è proseguito anche quando sono stati chiari elementi che indicavano che il problema fosse presente.
Al sud è tutto diverso: si è pronti alla sfida per difendersi anche grazie ai provvedimenti presi sulla scorta della negativa esperienza del nord. Il governo finalmente è intervenuto drasticamente proprio per evitare che il contagio invada anche il sud. Per la sanità italiana, tutta, sarebbe un disastro. Poi c’è la questione rientri dei “fuggitivi” che spaventa molti. In Basilicata sono stati censiti in 650 circa. Ma molti sono sfuggiti alle maglie dei controlli. Pur volendone conteggiare quasi il quadruplo, 2000, al massimo, fra questi, sarebbe contagiato lo 0,5% se provenissero tutti dalle zone peggiori; quindi potrebbero essere una decina. Ognuno potrebbe infettare 2,5 persone, come ci dicono glie esperti; si arriverebbe, sulla base dei dati disponibili oggi, a 43 in totale. Anche se probabilmente il numero dei contagiati, che non sanno di esserlo, potrebbe far salire il totale. Se la contagiosità fosse come quella della Lombardia, i contagiati in Basilicata dovrebbero essere già quasi 300. Ma data l’elevata attenzione che c’è, unica arma vincente a disposizione, e che i rientrati sarebbero monitorati, si potrebbe affermare che la situazione potrebbe rimanere sotto controllo, alla condizione che si prosegua con le precauzioni, per altre tre o quattro settimane circa. Ovviamente abbassare la guardia ora sarebbe un grave errore. Ma la grande paura che molti manifestano è sicuramente sproporzionata alla situazione. Mentre l’attenzione da prestare da parte di alcuni bontemponi, soprattutto i ragazzi compresi i loro genitori, è lievemente sottodimensionata.