NAVIGARE IN TERRA FERMA FRA LE ONDE

UNA GIORNATA DA ELETTROSENSIBILE CON SAVINO PAMPANELLA

“Una vita spericolata” ma non voluta, quella di Savino Tampanella di Venosa. Uno dei 170mila elettro sensibili in Italia. Tutti hanno certificazioni prodotte all’estero dove si fanno esami genetici particolari per scoprire quella sorta di allergia alle onde dei cellulari e di altri apparati come i radar. In Italia l’unico reparto che si occupava del tema all’Umberto I° di Roma è stato chiuso in seguito alla morte del primario che ha sostenuto i “malati” di questa patologia. Savino è l’unico ad aver avuto la certificazione che riconosce la sua condizione di elettro sensibile da una una regione: la Basilicata. La sua vita è un inferno, come lui stesso la definisce, non trova un lavoro adeguato e deve vivere lontano dalle fonti d’inquinamento, pena uno stato fisico e mentale di malessere perenne. Un gruppo che si occupa, e battaglia, del tema “elettrosmog” in particolare avverso al nuovo “5G”, il GeCo lucano, genitori consapevoli, in occasione della giornata contro il 5G di domenica scorsa ha trascorso con lui una giornata dal duplice significato: di solidarietà e di verifica delle sue condizioni. La domenica è iniziata con un gazebo in piazza a Venosa per sensibilizzare i cittadini sul tema e per dare voce a Savino che vive e ha vissuto anche una condizione di marginalità per la sua patologia a volte scambiata per “fissazione” o giù di lì. Per poter vivere con minori disagi Savino sta realizzando una sua abitazione particolare. Un prefabbricato coibentato con delle lastre di piombo e ha addirittura le porte e le finestre colorate con una particolare e costosa vernice riflettente le onde elettromagnetiche. Ha vissuto un po ovunque Savino, dopo che è diventato sensibile all’aria che trasmette le onde dei cellulari, dei radar e degli altri apparati. Ha dovuto lasciare il lavoro, cercare riparo in luoghi dove le onde elettro magnetiche non arrivano o sono deboli, dormendo addirittura per molto tempo in auto. A casa dei suoi genitori è dotato di una tenta riflettente in una stanza coibentata per alleviare la sua situazione. Ora Savino avrebbe bisogno di un lavoro per sopravvivere visto che la sua condizione di invalidità non gli viene riconosciuta completamente. Pur se laureato con diverse esperienze lavorative di buon livello e professionalità, ritiene che per lui sarebbe adeguato anche un lavoro di consegna a domicilio, in modo da essere sottoposto al WiFi degli uffici per brevi momenti. Purtroppo le onde arrivano un po ovunque ma stando in giro per strada sarebbe sottoposto per meno tempo e a onde meno forti. Girerebbe col suo inseparabile attrezzo che misura i decibel delle onde. Lui sente addirittura se i telefonini sono accesi o i radar militari della vicina Puglia sono in attività, quelli che si usano nei casi di allerta massima. In tutto questo l’attuale politica cittadina di Venosa si è mostrata poco sensibile. Infatti oltre a una consigliera e pochi altri nessuno, anche chi rivendica azioni a favore di Savino, ha dato il suo apporto durante la manifestazione.