A GAMBA TESA NELLA CAMPAGNA ELETTORALE DELLE REGIONALI LUCANE

Da osservatore e partecipe alle questioni lucane mi è d’obbligo fare il punto, dal mio punto di vista, su quanto sta accedendo nella nostra regione in vista delle prossime elezioni regionali. Pur se schivo e riservato, conosco molte delle faccende e mi sento di poter fare la “mia analisi” basata su esperienze dirette e soprattutto fatti.
A iniziare dall’auto candidato Chiorazzo, definito dai suoi, come l’uomo del cambiamento “messiatico”. Ha, secondo loro, spiccate capacità manageriali e imprenditoriali. Avendone fatto parte posso assicurare che l’imprenditore con la ”I” maiuscola è ben altro. Organizzare un servizio voluto da un ente pubblico con obiettivi chiari, con soldi certi e già “comprato” è cosa semplice. Al contrario di chi sonda il mercato, individua il prodotto, rischia i propri soldi. Oltretutto sta dimostrando di avere dalla sua politici che quella fase politica, delle gare per l’Assistenza Domiciliare, l’hanno gestita. Coloro che politicamente hanno creato i danni le cui conseguenze tutti siamo costretti a vivere, che Chiorazzo dice di voler riparare. A partire proprio dalla sanità. A proposito dell’Adi, quando fu fatta la gara, era presente l’Associazione Nazionale Tumori, che in 15 anni ha assistito circa 3000 famiglie. Conosco bene la vicenda essendone stato il primo tesoriere, fra i soci fondatori nel 2000, quando i malati di tumore in fase critica erano abbandonati a loro stessi fra un ricovero e l’altro. Li si è iniziato a capire la necessità di cambiare rotta a largo raggio. Nonostante ciò e il costo di gran lunga inferiore per le casse pubbliche, un contributo di circa 400 euro l’anno a paziente, gran parte delle spese erano sostenute dalla fondazione ANT, non c’è stato verso: il “Chiorazzo” ha voluto anche quella oncologica, coi relativi maggiori costi per le casse comuni, oltre ad aver dilapidato un patrimonio di esperienza nel settore dell’assistenza domiciliare trentennale. Tutto il decantato clericalismo e capacità imprenditoriale in queste vicende non sono stati evidenti. Non ultima la “fratellanza” pubblicamente manifestata col chiacchierato imprenditore-editore Donato Macchia. Dalla querela facile verso i giornalisti che mettono il naso nei suoi affari. Sono diverse a oggi le archiviazioni. Imprenditore che la Procura di Potenza avrebbe voluto arrestare per fatti riguardanti aste per terreni di enti pubblici, in presunte commistioni con faccendieri con precedenti di “tutto rispetto” L’arresto non fu possibile perchè non sussistevano le prerogative: pericolo di fuga e inquinamento delle prove, perchè la procura competente era quella di Roma. E intanto che la procura lavora l’editore rimane innocente-accusato. E poi ci sono i 5Stelle, il consigliere Leggieri in particolare, che ora dovrebbe lasciare lo scanno per i due mandati. Non ha brillato in questi 10 anni. Fui chiamato a collaborare con lui essendo: io nel mondo della sanità da decenni e lui, inspiegabilmente, il vice presidente della commissione sanità. Dopo circa quattro mesi lo lasciai. Non era aria; non quella delle promesse agli elettori. Si lamentò di alcune mie incursioni, in particolare che portarono buoni risultati per la radioterapia al San Carlo di Potenza, che in qualche modo ritenne troppo penetranti. Capii subito che non c’erano: lo spirito, la capacità e la volontà di “aprire davvero la scatoletta del tonno”. Ora Leggieri: o trova un posto o deve tornare a fare il “Finanziere semplice” D’altra parte è davvero singolare che le scelte per il futuro lucano dipendano dall’onorevole Arnaldo Lomuti. Fu lui a chiamarmi per collaborare con Leggieri, essendone collaboratore a stipendio. Per un paio di anni si è appoggiato per le mie conoscenze con continue richieste di aiuto e soluzioni a quesiti troppo complicati per lui e il gruppo consiliare (conservo decine di email). In qualche caso mi è parso si sia addirittura appropriato del mio lavoro. Un gruppo, quello dei 5Stelle, pronto e bravo nella propaganda ma poi nei fatti…? E da qui l’incredulità per la dipendenza del nostro futuro da loro. Mentre nell’altra metà del cielo c’è il Lucampano Bardi. Che da ex generale della guardia di finanza ha avuto l’ardire di definire il suo mentore: “B” agli auguri degli 80 anni “il number one” Basta questo per capire il personaggio attorniato da assessori per caso come Fanelli, ora dicono caduto in rovina politica, che sfrutta anche il sito del San Carlo con la benedizione del Direttore Spera, per farsi propaganda, e il mancato sindaco di Potenza, Galella e, forse, ex supporter da curva della squadra cittadina, che tanta fortuna gli ha portato data la carriera politica. Come popolarmente si dice: ”che ne parliamo a fare?!”