BUFERA LUCANA. FAKE NEWS O VERITA’ SCOMODE

CERTA STAMPA ACCUSA ALTRA STAMPA DI PUBBLICARE FAKE NEWS. SARA’ VERO?
La politica (dello sperato, ma fallito, rinnovamento) lucana è sotto la lente d’ingrandimento: della magistratura e dell’opinione pubblica. Fra arresti e divieti di dimora la situazione diventa melmosa per il proseguo di questa legislatura Bardi. Dopo il clamore mediatico, una parte della stampa se le suona di santa ragione. Un giornalista locale pubblica un’informativa dei Carabinieri, della quale è venuto in possesso, e giù minacce di querele da parte della politica coinvolta e accuse di aver pubblicato fake news da una testata concorrente. L’informativa è la documentazione sulla quale si basano le accuse mosse dalla magistratura. Quella pubblicata dal “Quotidiano del sud” coinvolge persone che fin ora non sono entrate nell’indagine conclusa con i provvedimenti noti. La procura le considera fra gli indagati, ma, allo stato, non fra gli accusabili perché non ci sono gli estremi per un avviso di garanzia, come ha precisato Curcio! Coinvolte soltanto perché nello strascico delle indagini dei Carabinieri sono state “pescate” a dire o fare cose che andavano segnalate. Mentre, secondo i coinvolti, non sarebbero dovute essere pubblicate perché diffamatorie. Non è così. Si tratta di persone note e pubbliche che hanno ricevuto il mandato dai cittadini o che hanno ricevuto incarichi politici durante la loro funzione. Si parla di ingerenze nella gestione del San Carlo da parte del consigliere Pittella, ex presidente della regione, dei consiglieri Bellettieri e Sileo, per altri motivi; Questi a mezzo social fanno lezioni di giornalismo all’interessato sentendosi evidentemente al di sopra di ogni commento. Intanto la testata “Cronache lucane” accusa il “Quotidiano del sud” di aver pubblicato fake news. Posizione inspiegabile visto che quello che il giornalista Amato ha pubblicato è quanto hanno scritto i Carabinieri. Forse non hanno chiara la differenza fra le due situazioni: che sia penalmente irrilevante non significa che sia una fake news. Una spiegazione si può rilevare fra le pieghe dell’articolo di Amato. In un passaggio dell’informativa i Carabinieri evidenziano che secondo l’ex Direttore del San Carlo, Barresi, la madre dell’editore di Cronache Lucane, Palma Ida Tortorelli, avrebbe ottenuto, per molti inspiegabilmente per ragioni professionali, l’incarico di portavoce del San Carlo per le direttive di Araneo, ex collaboratore di Bardi, che le avrebbe avute direttamente dallo stesso presidente della regione. Oltre alla “scorretta” valutazione come fake news, si intravede per la testata Cronache, un possibile conflitto di interessi giornalistico, infatti la madre dell’editore è citata sia nell’ordinanza sia nell’informativa come “raccomandata” dal presidente Bardi.