“OBBLIGO DI TRASPARENZA DISATTESO DAL SAN CARLO”

DECINE DI MILIONI DI EURO PAGATI SENZA SCRIVERE SUL SITO DELL’OSPEDALE A CHI E PERCHE’
L’amministrazione trasparente è un dovere legislativo, oltre che etico, per chi gestisce aziende pubbliche. Il riferimento è il decreto 33/2013. Ma non tutti sembra siano allineati a quanto la norma impone. C’è una singolare “interpretazione” che viene data a questa norma dall’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza. Come ha riportato la testata Basilicata24.it con un suo articolo, sul sito dell’ospedale San Carlo c’è una determina del 7 aprile che riporta l’importo del pagamento di alcune fatture ma non chi è il ricevente e perché, per più di un milione di euro. E’ subito balzato agli occhi e l’approfondimento si è reso necessario. Sono quasi un centinaio le determine di questo genere su quattro pagine on line a partire da aprile dell’anno passato. Con oggetto: “PRESA D ATTO DELL AVVENUTA LIQUIDAZIONE DELLE FATTURE E AUTORIZZAZIONE AL PAGAMENTO” In sostanza è scritto che per il pagamento di quegli importi risulta la regolarità, senza indicare chi viene pagato e per cosa; che i documenti sono custoditi presso gli uffici amministrativi dell’azienda. Un’anomalia e un deterrente per chi vuole esercitare il dritto di controllo, e per questo sono stati chiesti diversi pareri ad avvocati e amministrativi di enti pubblici; tutti unanimemente concordano sul fatto che non sarebbe regolare e rispettoso della norma “ Le proposte di pagamento devono esplicitare chi sono i creditori che hanno emesso le fatture. Troppo sintetico – e poi un altro autorevole parere – In effetti la determina potrebbe essere più trasparente e completa in conformità del d.lgs. 33 del 2013 (obblighi di trasparenza). La disciplina non è cambiata, anzi…” E così via altri pareri tutti sulla stessa linea. Anche alla luce di quanto riporta l’Anac sul suo sito, l’obbligo è quello di indicare tutti gli estremi dei pagamenti, compreso per cosa si paga. Si sarebbe potuto immaginare a qualche caso per il quale la riservatezza fosse consentita, ma alla luce delle centinaia di fatture pagate e riportate con l’anonimato del pagato, non è possibile. E’ la prima amministrazione, quella diretta da Massimo Barresi che usa questo metodo in Basilicata, ma anche in altre parti d’Italia non se ne ha notizia. Come detto dagli esperti sarebbe irregolare; tenendo presente anche che per altri pagamenti la stessa azienda ha riportato, importo, destinatario e il tipo di fornitura-servizio. Davvero anomalo come metodo che merita una risposta “chiara e trasparente” come la legge impone. Anche in questo Barresi si celerà dietro il silenzio pensando che la trasparenza non sia un obbligo? Oppure la trasparenza è quella usata pubblicando i dati sensibili di un defunto come il compianto Antonio Nicastro per giustificarsi?