ESPROPRIO SOTTOPASSO FAL VIA CAMPANIA: POSSIBILE RICORSO ALLA GIUSTIZIA

FRANCESO DEANGELIS IRATO PER IL RISARCIMENTO DI POCHI CENTESIMI A METRO QUADRATO

“Per fare il sotto passo sopra ti passo e neppure ti risarcisco” Così ha riassunto in breve il Signor Francesco DeAngelis di Potenza, fra i proprietari dei terreni nei quali si stanno realizzando parte delle opere del sottopasso delle Ferrovie Appulo Lucane in via Campania, identificato erroneamente come via Calabria. Il 4 luglio alcuni operai sono entrati nella sua, ormai ex, proprietà e dopo il verbale di rito hanno abbattuto alberi e vegetazione di parte di quello che per decenni è stato il giardino della sua famiglia. Un appezzamento nel quale è ubicata una palazzina con tre abitazioni. Il signor DeAngelis si dice subito “non sfavorevole alle opere pubbliche purché siano pensate e realizzate coi dovuti criteri previsti dalle norme” E su questo punto, sulla procedura che ha portato all’ultimo atto, l’esproprio forzato del suo appezzamento, ha molti appunti e contestazioni da fare. Ovviamente, quel che gli preme di più in tutta la vicenda “che dice di voler chiarire chiedendo lumi anche agli organi inquirenti e giudicanti” è il deprezzamento del possedimento della sua famiglia. Gli è stato riconosciuto un valore simbolico di meno un euro (0,75 cent) per metro quadrato. Lui sostiene che il valore del terreno, circa 500 metri quadrati, è maggiore, ma soprattutto che anche la palazzina ne subirebbe un deprezzamento, perché viene “amputata” di gran parte di un giardino in piena città; avvalorando la sua tesi con una perizia e valutazione fatta da un tecnico di fiducia. Fra le diverse stranezze di tutta l’opera DeAngelis fa notare che un primo tentativo di esproprio del 2017 è stato inefficace. E per questo i lavori furono sospesi. Quindi le Fal, che gestiscono l’intero progetto, compreso l’esproprio su mandato del comune di Potenza, hanno preso possesso finalmente al quarto tentativo, il 4 luglio. “Ma – sostiene DeAngelis – la legge portata a giustificazione dell’atto non è utilizzabile in questi casi; solo dove ci sono in atto frane” E poi racconta di un decreto del presidente della giunta regionale, firmato dalla facente funzioni Flavia Franconi, col quale si adotta l’accordo di programma col comune di Potenza, con la conseguente certificazione della correttezza delle procedure per la realizzazione dell’opera, oltre a prevede deroghe al regolamento urbanistico. Secondo DeAngelis non sarebbe propriamente corretto. Ci sarebbero stati nelle diverse procedure molta superficialità e dubbi sulla legittimità. Poi racconta di varianti al progetto che non sarebbero state dichiarate. Per finire alla mancata consegna da parte del comune del progetto definitivo ed esecutivo, alla sua richiesta degli atti. Insomma una vicenda ormai più che decennale che ha visto il mancato finanziamento dei fondi europei e statali, per ritardi nella realizzazione della prima trance, recuperati poi con altri finanziamenti sempre europei, ma monchi della parte che sarebbe servita per la realizzazione di una improbabile metropolitana, che secondo i relatori del comune avrebbe accolto novemila passeggeri al giorno. Una grande confusione dell’intero progetto che vedrà la realizzazione almeno dei tre tunnel, manca ancora quello di rione Mancusi, per lasciare libera la circolazione al passaggio dei trenini delle Fal.