ELEZIONI LUCANE “IL LIBERATION DAY”

Il potentino Pino A. Quartana si sente liberato dal feudalesimo
E’ arrivato il Liberation Day anche nella remota e neofeudale Basilicata, dove si è votato ieri per il nuovo Consiglio Regionale. Essendo nativo della Basilicata, anche se mi ritengo solo ed esclusivamente di Potenza, sono talmente felice del risultato che quasi non riesco a scrivere nulla. Non è vero che è caduto un sistema di potere mafioso, delinquenziale e feudale che durava da 25 anni, cioè da quando le varie sinistre si sono coalizzate nel centrosinistra lucano. E’ successo qualcosa di molto più grosso; è caduto finalmente anche in Lucania/Basilicata il Regime DC-PD, che dal 1948 aveva feudalizzato la regione ed inaugurato un Regime apparentemente bonario e soft ma, in realtà, terribilmente dispotico di cui Emilio Colombo è stato per decenni il simbolo ed il vertice. La pratica del clientelismo sfacciato, scientifico e immorale è cominciata da lui. E da lui hanno avuto origine i tanti piccoli ‘ras’ locali che hanno infestato ed inquinato talmente tanto le falde della terra in quella regione al punto che sarà veramente un miracolo se quella regione potrà avere ancora un futuro e se potrà essere restituita al consesso delle regioni italiane. In questo momento la Basilicata faticherebbe a competere finanche con le regioni della Grecia e dell’Albania. A questo punto l’hanno ridotta i democristiani e poi i piddini. Tranne qualche innesto del vecchio PCI, il PD in Basilicata è la continuazione esatta, anche con le stesse facce, della DC di Emilio Colombo. Il nuovo governatore a capo di una lista civica ma anche del centrodestra (al quale abbiamo dato come Nuovo Partito d’Azione il nostro appoggio ufficiale già prima del voto di ieri) promette meritocrazia, promette una terra libera, promette che ci sarà finalmente in quella regione un Presidente di tutti. Nobili propositi che spero non arrivino troppo tardi per quella sfortunata e derelitta regione. Comunque sia,.spero che Vito Bardi non sia così ingenuo da pensare che non occorra adesso una epurazione di quegli elementi e di quelle concatenazioni di rendita e di privilegio burocratico che si annidano capillarmente nei gangli e nelle strutture dell’ente REGIONE BASILICATA. Prima metta un centinaio almeno di funzionari e di dipendenti dell’Ente Regione in condizione di non fare più danni e magari di boicottare il nuovo corso che sta per aprirsi e poi comincerà a disegnare una ‘Land of Hope and Glory’ in salsa lucana