AUTOINTERVISTA PER CHIARIRE MOLTE COSE SUI 5 STELLE LUCANI

Sono spesso oggetto di commenti malevoli e provocatori. Descrivono fatti diversi da quelli che in realtà sono e per questo ho la necessità di esporre il mio pensiero e la realtà che ho vissuto. Il periodo elettorale non consente interviste con oggetto parti politiche se non in un’equilibrato confronto. E allora mi concedo un’acrobazia giornalistica attraverso un’auto intervista! “Ho partecipato alle attività del M5S per più di tre anni. Dopo 20 anni di attivismo concreto nella sanità e nel contrasto alla speculazione urbanistica, come cittadino e cronista. Ora credo sia necessario un contrappasso verso gli ex compagni, a volte avversari” Perché ho aderito al Movimento? ”Era un’opportunità per il cambiamento. Uno strumento per contrastare lo strapotere, a volte strafottente, della vecchia politica che ho criticato e combattuto da cittadino e da cronista” Cosa mi ha spinto a lasciarlo? “Purtroppo c’è una patina che lo fa apparire per molti aspetti diverso da quel che è. ” Devo essere più esplicito? “ A livello nazionale potrebbe esserci gente preparata, anche se quelli dello staff sono entità sconosciute, ma localmente nei gruppi il livello di conoscenza e culturale non sono adeguati. Sono guidati dalla spinta della protesta, ma poco più” Quel che dico sembra dettato dalla rabbia? “Rabbia e molto altro. Ci sono anche aderenti più preparati, ma non adeguatamente per poter gestire una regione complicata come la nostra, con le grandi sfide che l’attendono” Del candidato Mattia cosa penso? “Persona a modo. Capace d’indossare giacca e cravatta e di sorridere amabilmente. Più scafato di quanto pensassi. A giudicare dalla scarsa attività che ha svolto in questi anni, credo di poter dire che non sarebbe all’altezza del ruolo. A me sembra un “attivista per caso” Perché l’hanno scelto? “L’impressione è che sia stato imposto da chi tira le fila dalle quinte; per molti aderenti, ed ex come me, è il frutto di accordi, malgrado siano vietati dal regolamento. Hanno iniziato col paventare petizioni contro candidature esterne, come molti ritenevano più utile. Credo che per evitare confusione e danni all’immagine hanno ceduto; forse lo hanno ritenuto il più presentabile. Se le votazioni fossero state uniche il candidato ora sarebbe un altro. Stranamente soltanto in Basilicata c’è stato il ballottaggio e chi ci è arrivato con più voti è stato escluso. Il tutto lascia pensare” Quindi lo ritengo meno adatto degli altri candidati alla presidenza della giunta? “Credo che siamo in un cul de sac. Il Movimento è il risultato della gestione politica degli anni passati: di governo e opposizione. Ma credo sia anche l’approdo per molti ex di altri partiti, che magari non hanno trovato lo spazio al quale miravano. A mio parere c’è anche chi lo sta strumentalizzando, portandolo verso il qualunquismo peggiore e la morte del sogno di molti. Cosa rispondo a chi mi accusa di essere uscito perché non scelto fra i candidati consiglieri? “ Do quattro risposte: la prima è che ho rispettato le regole delle votazioni e purtroppo mi è parso di essere stato penalizzato per questo. La seconda è: si domandino se tutti i candidati sono davvero i migliori possibili. Con la terza dico che avrei potuto aspettare il prossimo turno come fanno in molti. Alcuni addirittura espulsi dalle selezioni per le politiche di marzo sono fra i candidati alle regionali. Non è nelle mie corde il “gioco” delle correnti e della conquista del consenso interno dando pacche sulle spalle e offerte di posti di collaborazioni a destra e manca, come sembra avrebbero fatto alcuni nelle diverse competizioni interne. Fra le stranezze ci sono alcuni personaggi con un po’ di visibilità che da aspri nemici del Movimento sono diventati sostenitori. La quarta è che è evidente la crescente delusione di molti altri che non perdono occasione per criticare e contestare Grillo, Casaleggio Di Maio e il governo.” Come definisco l’esperienza di questi anni nel gruppo di Potenza? “Positiva per molti aspetti. Ho dato il mio contributo alla nostra città dall’interno delle istituzioni. Come ho fatto quando ho collaborato, o provato a farlo, coi consiglieri regionali. Qualche importante risultato è stato raggiunto. Purtroppo in un clima difficile, fatto anche di invidie fino ad arrivare alla diffamazione come tentativo per abbattere il concorrente ritenuto capace. Un esempio fra i tanti: proposi la raccolta firme per la riorganizzazione del parcheggio dell’ospedale di Potenza. In 800 hanno firmato ma stranamente sono state smarrite. Alcuni hanno illegittimamente rivendicato la paternità dell’iniziativa nonostante sia noto che me ne occupo da molti anni. Anche il mancato riconoscimento del tanto lavoro fatto per far crescere il gruppo. Ogni commento è superfluo” Cosa direi ai corregionali? “Di fare un’attenta analisi; La fiducia politica è una cosa seria che incide sul futuro. E in fine, cosa suggerirei al Movimento? Mi auguro che, date le previsioni, questa ulteriore sconfitta li faccia divenire più partecipativi, più coerenti e più democratici. Creando recinti per evitare i manovratori che, come gli ha detto anche il Procuratore Gratteri, potrebbero insinuarsi senza che se ne accorgano.