PEDALARE IN MONTAGNA LA SALUTE, E NON SOLO, CI GUADAGNA
ALLE PORTE DELL’INVERNO DOVREBBE PARTIRE A POTENZA UNO DEI TANTI PROGETTI DI BIKE SHARING CHE COME INDICA LA STORIA SI ANNUNCIA FALLIMENTARE
Ieri, 9 settembre, nella sala delle commissioni del Palazzo del consiglio (del Fascio) si è tenuta una seduta della sesta commissione consiliare, presieduta dal consigliere Guidetti, nella quale l’assessore Giuzio, con delega alla Mobilità – Viabilità – Trasporto Pubblico Locale – Bucaletto, ha esposto un progetto di Bike sharing. E’ gestito dalla Fal, ferrovie appulo lucane, per Potenza e Matera, con la pubblicazione di un bando che accoglie proposte dei partecipanti. A Potenza sono una ventina i punti dove saranno installate le biciclette. Non è richiesta impiantistica se non la destinazione di parcheggi dedicati. Secondo l’assessore il costo del servizio per gli utenti sarebbe conveniente. Giuzio ha chiesto ai consiglieri di valutare la mappa redatta dall’aggiudicatario e proporre eventuali modifiche o integrazioni. Poi è stato discusso della gestione delle piste ciclabili esistenti e dell’ampliamento previsto. La stranezza dell’impianto del bike sharing che si apprestano a installare a Potenza è che la regione e le Fal non hanno colloquiato col comune per il bando. Lo hanno fatto senza che i comuni destinatari siano stati coinvolti o interpellati. Come ha confermato in qualche modo Giuzio, è un progetto che il comune “subisce” Per andare nel concreto, come può essere valutato? La storia dice che nelle città di montagna, e fredde, come Potenza questa attività è quasi sempre fallimentare. Infatti, le ebike, per i non allenati, non danno un supporto tale da poter agevolare nella percorrenza di salite come quelle di Potenza. Capita che le biciclette siano usate prevalentemente in discesa, venendo così a mancare lo scambio fra le postazioni. Motivo per il quale il progetto è fallito a Maratea, per esempio. Ci vorrebbe chi preleva le biciclette a valle e le porta a monte, con l’aggravio di costi per chi offre il servizio che diventa economicamente improduttivo. Sempre che la mano pubblica non finanzi progetti che da soli non hanno vita economica. Dovrebbe partire a metà ottobre, con l’impietoso inverno potentino alle porte. Le Fal ci hanno abituati a investimenti che alla “fine della fiera” si sono dimostrati improduttivi e inutili. Come la metropolitana leggera a Potenza e Matera. A Matera sono stati fatti investimenti non da poco per un utilizzo prossimo allo zero. Ennesimo spreco di denaro pubblico anche in questo caso?