SECONDA ONDATA: LA SITUAZIONE E’ SERIA. E CHI LA DEVE GESTIRE?

Assembramenti un po ovunque in Italia e sembra un’ondata inarrestabile.
Mentre i virologi ragionano su quanto sta accadendo in questo periodo prefestivo in Italia, affermando che ci si sta rilassando credendo che il peggio sia passato mentre il virus circola ancora abbondantemente, le immagine che arrivano da molte città confermano quanto li preoccupa. Le installazioni delle luminarie, attrattiva per eccellenza, che dovrebbe infondere gioia, buon umore e senso della festività, con tutto quanto essa può contenere, in diverse città hanno restituito immagini che hanno fatto spaventare molti, creando allarme e polemiche. Intanto coloro che si sentono in balia degli eventi, come gli anziani e i malati cronici, compresi molti più ligi e rispettosi, manifestano tutta la loro preoccupazione. Che purtroppo fa scintille col libertinaggio e menefreghismo liberamente manifestato da molti che con ogni occasione tentano di eludere le raccomandazioni e le regole con le scuse più disparate. Negando l’evidenza anche con motivazioni risibili. Quindi se da una parte ci sono i super allarmisti, dall’altra ci sono i negazionisti che a paio coi menefreghisti rendono la situazione sempre più difficile. Tutto questo mentre negli ospedali c’è chi combatte con la morte e chi è sul fronte per lavoro, spesso rimettendoci la serenità della famiglia, se va male la vita. E’ in questi casi che chi è chiamato a governare deve dimostrare le sue capacità, mettendo in prima fila la soluzione dei problemi. Ma a volte l’istinto della conquista del consenso la fa da padrone. Meglio accontentare i contestatori che chi rispetta le regole. Questi ultimi sono più miti e meno fastidiosi. Non si spiegherebbe diversamente. Sempre che non si tratti di incompetenti incoscienti. In Basilicata la situazione è evidentemente sfuggita di mano. Da regione Covid free a regione fra le peggio messe, in zona arancione per un pelo, si è rischiato il cartellino rosso. E il presidente Bardi che insiste a dire che la regione meriterebbe di essere posizionata fra le meno “danneggiate” Intanto il sindaco di Potenza che si è detto preoccupato degli assembramenti a via Pretoria, in un primo momento, a ridosso dei Dpcm di fine ottobre, ha pubblicamente dichiarato che non avrebbe chiuso nulla. E così ha fatto. Anzi la sua amministrazione ha creato attrattive nel centro che probabilmente hanno incentivato i potentini, e forse anche dai paesi vicini, a ingolfare via Pretoria come in un normale periodo festivo senza virus. Intanto i controlli non si vedono e probabilmente chi li deve organizzare temporeggia malgrado i pericoli reali e incombenti. A chi bisognerà poi addebitare una probabile, come temuto dagli esperti, terza, con peggiori conseguenze, ondata? Chi ha responsabilità, come dell’Asl, del comune e della Prefettura e forze dell’ordine, non può continuare a sottovalutare ma deve agire con efficacia.