PARCHEGGI SAN CARLO, LA PROCURA INDAGA
IN SEGUITO ALL’ESPOSTO DI UN CITTADINO I CARABINIERI A CACCIA DI DOCUMENTI
Si è saputo che i Carabinieri di Potenza, su mandato della Procura della Repubblica del capoluogo, stanno acquisendo documentazione dagli uffici regionali, comunali e dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, inerenti la gestione del parcheggio di pertinenza dell’ospedale regionale. Stanno indagando in seguito a un esposto dell’anno passato col quale è stato chiesto di verificare la legittimità della loro attuale organizzazione. I dubbi sul mancato rispetto di alcune regole sono diversi. E i cittadini hanno manifestato più volte la loro contrarietà alla pressoché costrizione di dover pagare il parcheggio per recarsi in un ospedale come pazienti, visitatori o per portare il proprio saluto a un defunto. Anche il Difensore Civico regionale, l’avvocato Antonia Fiordelisi, coinvolta dai cittadini a dare il suo parere a tutela dei loro diritti, ha raccomandato all’azienda ospedaliera e al comune di Potenza di rivedere l’assetto perché non rispetterebbero una serie di norme e andrebbero contro i diritti di chi si reca in ospedale; evidentemente per estrema necessità. Ma nulla, nelle diverse amministrazioni che si sono susseguite negli anni, è cambiato. Compresa quella dell’attuale direttore generale, Massimo Barresi. Anche a lui, in due incontri tecnici, il Difensore Civico ha fatto presente che la situazione andrebbe rivista. Sottolineando che: non sono stati lasciati parcheggi non a pagamento come prevede il codice della strada, che quelli per gli invalidi non sono sufficienti e in alcuni casi allocati in luoghi non agevoli, che il ticket si paga inspiegabilmente anche la notte nella maggior parte del parcheggio, che per i pazienti cronici è stata prevista l’esenzione, come era
nelle previsioni, comunicata come cosa fatta dalle diverse amministrazioni. Nonostante le rassicurazioni e gli annunci susseguitisi negli anni, di rivedere l’organizzazione e quindi risolvere la questione, anche il direttore Barresi, pur avendo dato le sue garanzie di un intervento pressoché immediato sin dall’inizio del suo insediamento, ha lasciato le cose come le ha trovate seguendo la linea delle precedenti amministrazioni: infatti agli incontri “tecnici” con Fiordelisi non sono seguite le correzioni discusse. Intanto la società concessionaria della gestione del parcheggio e della realizzazione del silo, ha venduto le sue quote per il 99 per cento a un fondo di investimenti con sede a Roma, delle casse dei pensionistiche dei geometri, dei perito, degli ingegneri e degli architetti. Data la “insensibilità” mostrata negli anni dalle amministrazioni dell’ospedale e del comune di Potenza, agli utenti resta che attendere che la magistratura faccia chiarezza e sperare che i pazienti non siano obbligati ancora a pagare una sorta di obolo per recarsi dove sono costretti. Appare evidente che se un fondo d’investimento ci spende risorse, la gestione del parcheggio è un business. Direzione contraria a quanto è stato pattuito all’atto della prima sua costituzione a pagamento, coi rappresentanti delle associazioni e movimenti a difesa dei diritti dei cittadini. Infatti diedero il loro assenso a regolamentare l’area parcheggio, che era in balia dell’anarchia e del disordine totale, ponendo come condizione primaria che gli introiti venissero utilizzati solo per la mera gestione e che molte categorie di utenti venissero esonerate dal pagamento. Cosa che è avvenuta nella prima gestione. Disattesa all’atto dell’affidamento alla nuova, ottenuta da una ditta con molti interessi decennali nel mondo delle forniture e posa in opera anche nella sanità lucana.