IL PATRON DEL POTENZA CALCIO HA LANCIATO L’OPA SULLA EX CIP ZOO

“SENZA MACCHIA PERIRE E’ STATA SOMMINISTRATA AI POTENTINI L’ENNESIMA “CAIAIATA”

Chi si occupa di vendita e magari ha pure fatto uno di quei corsi professionali per essere ottimi venditori, avrà sicuramente colto come sia stata impostata la “proposta” di Macchia sulla scelta per lo stadio del comune di Potenza. Lo slogan è: “Vieni a scegliere: Viviani o Cip Zoo” E nel santuario del calcio potentino, ma già dello sport cittadino e regionale quando era il “Campo sportivo” dove si praticavano tanti sport, atletica, tennis, pallacanestro, pallavolo eccetera, il neo milionario Donato Macchia, imprenditore dall’ascesa incredibile in pochi anni, proveniente da una storia imprenditoriale che si dice economicamente non brillante, ha voluto fare la sua proposta alla città. Il punto è  che: più che una proposta è sembrata una presentazione di una sua precisa richiesta “spacciata come proposta” Ha coinvolto un importante studio di progettazione specializzato, per somministrare ai tifosi i soliti renderig e simil-idea, tale l’ha definita l’architetta, a far la sua parte. Aiutarlo a convincere l’opinione pubblica, e quindi la politica, ad appoggiarlo nell’ottenimento delle autorizzazioni e dell’area della ex Cip zoo abbandonata da decenni. E’ stata questa l’idea che ha lanciato. La stessa di Caiata, al quale andò male. E per fare questo hanno addirittura parlato, oltre che di serie B, addirittura di serie A. E allora il tifoso che può fare se non appoggiare il patron milionario dalle promesse più che allettanti, anche se all’apparenza irrealizzabili? Per poi dire però che sul Viviani non avrebbe investito un centesimo, oltre al quasi milione e mezzo per i lavori di ristrutturazione già fatti. All’apparenza sembrano troppi a giudicare dalle scarse differenze; che invece è disposto a investire fra i 100 e i 140 milioni per il progetto nell’area ex cip zoo, la cittadella dello sport, inglobando anche la storica Figgc: il campo di calcio federale sul quale tutte le generazioni, a partire dagli anni 50 sono passate. Ovviamente è previsto un centro commerciale, per il quale le informazioni fornite sono state passeggere: solo che si tratterebbe di 2000 metri quadrati, sorvolando sui dettagli, come del resto fece lo stesso Caiata, per scoprire poi che riguardavano l’80 per cento della cubatura. La regione proprietaria dell’area era assente, ma è intervenuto il sindaco di Potenza Vincenzo Telesca, fischiato più volte, ha fatto sapere nel suo breve intervento, che nell’area va riservato lo spazio per la piscina olimpionica, prevista ora in via Appia, dove non ci sono gli spazi adeguati, ma soprattutto le risorse per essere gestita. Macchia sta comprando di tutto a Potenza e non solo. Un inatteso grande imprenditore che però ha visto “macchiata” la sua immagine dalla richiesta di arresto della Procura di Potenza, per turbativa d’asta in complicità con un personaggio noto alle cronache giudiziarie del nord della Basilicata (LEGGI QUI). L’arresto non venne eseguito perché la competenza era romana, essendo l’ente pubblico venditore del bene con sede a Roma, venendo così a mancare la possibilità per l’inquinamento delle prove, e che non vi erano i presupposti per ritenere che Macchia potesse fuggire. Nonostante l’opposizione della Procura di Potenza, l’arresto non fu consentito. Di questa vicenda non si è più saputo nulla; se è stata archiviata, se le indagini sono in corso o se v’è il rinvio a giudizio. Solo Macchia potrà rasserenare l’opinione pubblica facendo sapere se è ancora innocente ma accusato o se non è neppure più accusato, avendo dimostrato la sua innocenza. Di certo le intercettazioni pubblicate hanno rivelato di suoi rapporti col personaggio rionerese in merito alla gara oggetto dell’accusa. Importante è che l’opinione pubblica dovrebbe essere critica e attenta ad appoggiare le iniziative così impattanti e dal forte impegno economico nella propria città e regione, ma ancor di più le istituzioni.